DOLL THERAPY

SERVIZI AUSILIARI

DOLL THERAPY

Doll Therapy/Empathy Doll per cura del paziente con demenza senile

 

La Svezia è il Paese delle bambole artigianali: proprio qui la terapeuta Britt-Marie Egedius-Jakobsson ha creato la bambola protagonista della cosiddetta Doll Therapy.

 

La Doll Therapy, o Empathy Doll (Bambola Empatica), è una terapia integrativa a cui si ricorre per aiutare gli anziani a superare le carenze mnemoniche e affettive causate dalla demenza senile e dalle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer.

 

La “terapia della bambola” si basa sul rapporto di cura, protezione e affetto tra il paziente e la bambola stessa.

 

Una bambola speciale per tanti motivi, esaminiamone alcune caratteristiche:

  • non è né troppo pesante né troppo leggera, presenta il peso di un neonato
  • il volto ricorda quello di un bambino/a
  • la bambola ha più o meno le dimensioni di un bambino appena nato
  • braccia e le gambe sono morbide e flessibili quel tanto che basta ad accogliere un abbraccio
  • la bambola ha tanti vestiti che il paziente si impegna a cambiare divertendosi

 

La Doll Therapy non è un gioco, bensì un trattamento psicoterapeutico e in quanto tale è il medico terapeuta a decidere se e come introdurre la bambola nel percorso di cura del paziente. Si tratta infatti di un trattamento che completa e non sostituisce il supporto farmacologico, ed inoltre va personalizzato in base alle caratteristiche del singolo individuo.

 

Dopo le opportune osservazioni, il terapista introduce la bambola speciale nella vita del paziente, in modo da risvegliare la parte emozionale, facendolo sentire utile e partecipe a un percorso emotivo sopito ma non del tutto dimenticato.

 

I pazienti con demenza senile che accolgono la bambola nella propria vita se ne affezionano a tal punto da trattarla come un essere umano: le parlano, la coccolano, si arrabbiano e le cambiano l’abito. La terapia della bambola è dolce e soprattutto efficace, perché risveglia i ricordi degli affetti attutiti dalla malattia e la capacità di amare.

 

In ogni caso la presenza di tale oggetto stimola nella persona un prendersi cura di qualcosa che facilita il suo orientamento alla realtà ed alla sua presenza nello spazio abitativo.

 

IFTIN segue la linea proposta dal Dr. Ivo Cilesi, uno dei massimi esperti per l’inserimento di terapie non farmacologiche, psicoterapeuta specializzato in musicoterapia clinica presso il Royal Hospital di Londra.

 

Collabora con diverse Università Italiane e straniere (tra cui Goteborg/Svezia) oltre a prestare la sua opera di consulente-formatore in diversi Istituiti, Fondazioni ed ospedali, come il Briolini di Gazzaniga, uno dei centri più all’avanguardia per la gestione e cura di tale patologia.

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