Professione in Famiglia sollecita le istituzioni nazionali e le Regioni per la vaccinazione degli Operatori d’aiuto

Ad oggi dopo aver evidenziato alle istituzioni nazionali preposte la peculiarità degli operatori d’aiuto alla Presidenza del Consiglio, al Ministero del Lavoro ed al Ministero della Salute Commissione emergenza Covid che ha come oggetto la Prevenzione vaccinale Covid 19, Professione in Famiglia e UIL Federazione Poteri Locali, di concerto con le parti sociali firmatarie del CCNL Servizi di ausilio familiare, esprimono forte preoccupazione per l’evoluzione della pandemia e contemporaneamente fiducia verso le azioni di contenimento predisposte e di prevenzione vaccinale.

Preso atto della priorità indicata per la prima somministrazione del vaccino verso i soggetti maggiormente esposti alla malattia, nonché dalla nota aggiornata del 12 dicembre 2020, rimarcano la necessità di prestare eguale attenzione ai soggetti non autosufficienti non ospitati presso strutture residenziali di assistenza ma egualmente a forte rischio di contagio.

Oltre 2,6 milioni di non autosufficienti vengono assistiti presso la propria abitazione attraverso caregiver familiari o da operatori privati, evidenziando quindi la necessità di prevenzione di massa per questa particolare categoria. Si richiede alle istituzioni preposte una particolare prassi organizzativa, sia a favore delle persone assistite che per le lavoratrici che li assistono, anche se non riconducibili all’interno delle imprese accreditate. Le imprese del settore sono circa 1.100, con 32.000 addetti, mentre le assistenti familiari assunte direttamente dalle famiglie sono circa 400.000.

Rimanendo pertanto in attesa di una vostra risposta in merito e disponibili ad un approfondimento tecnico, cogliamo l’occasione per mettere a vostra disposizione le nostre organizzazioni qualora lo giudicaste utile nei tempi e nei modi che riterrete consoni. 

Anche esclusi nella priorità della vaccinazione anti Covid19 e dei loro assistiti, preso atto della competenza in capo alle singole Regioni per l’integrazione di particolari categorie di cittadini, Professione in Famiglia ha sollecitato – attraverso gli affiliati – gli assessorati regionali alla sanità di prendere in seria considerazione l’organizzazione della somministrazione del vaccino inviando per la tutela di questi lavoratori che svolgono servizi di assistenza domiciliare ma anche per gli stessi assistiti, normalmente in condizione di non autosufficienza, la seguente lettera agli assessori regionali alla sanità:

‘’Egr Signori/e, ci rivolgiamo a voi in merito alla competenza operativa nell’individuazione dei soggetti beneficiari di vaccinazione anti Covid19 e della relativa somministrazione. Vi esponiamo sinteticamente il problema:


• La nostra associazione rappresenta famiglie che beneficiano di servizi di ausilio domiciliare e imprese che forniscono tali servizi.

• In ambito nazionale si contano circa 1.200 imprese del comparto, con circa 32.000 addetti.

 • Vista la peculiarità del servizio, fornito occasionalmente o in convivenza, si presume che le famiglie interessate siano circa 100.000

• Nella quasi totalità, gli assistiti sono in condizioni di non autosufficienza e in età avanzata

 • La scala nazionale delle priorità definisce le categorie a rischio. Tra queste vi sono anche lavoratori che prestano a vario titolo l’attività presso strutture sanitarie e/o residenziali. 

• Ci risulta inoltre che dette imprese, qualora accreditate presso ospedali per servizi di compagnia, possono essere beneficiarie di vaccinazione preventiva ma non per quelle senza accreditamento perché non svolgono servizi in tali ambiti. 

• È quindi evidente che, in assenza di vaccinazione, molte lavoratrici si troverebbero esposte al contagio, con il rischio di diffusione inconsapevole. Per tale rischio è comprensibile che si generi una sospensione del servizio, a danno degli assistiti, dei lavoratori e delle imprese. 

• La richiesta è quindi considerare prioritaria e di pianificare la vaccinazione anche agli operatori di dette imprese Per quanto sopra esposto, vi alleghiamo la lettera inviata alle istituzioni preposte e vi chiediamo se sia possibile ricevere una vostra cortese risposta affermativa alla nostra richiesta. La nostra associazione che rappresenta 200 imprese del settore, si mette a vostra disposizione, così come lo è stata nella fase di lockdown, per fornire il supporto organizzativo che riterrete utile adottare. Nel ringraziarvi anticipatamente, porgiamo distinti saluti.’’

Roma, 15/2/2021

Firmato il Presidente Aldo Amoretti

(Su gentile concessione della direzione di Professione in Famiglia)