Invecchiare male

Invecchiare male vuol dire molte cose. Vuol dire credere di aver capito tutto e non avere più nulla da imparare, credere di aver già visto tutto, per cui niente può avere la grazia della novità e il fascino della sorpresa.

Vuol dire irridere alle speranze dei giovani, solo perché ci si rende conto che a noi sono ormai precluse. Credere solo a tutto ciò che è negativo solo perché il tempo ci ha fatto dimenticare la bella stagione, lasciando sulle nostre carni soltanto i segni delle ferite.

Vuol dire non avere la voglia né la forza di cercare soluzioni alternative alla propria esistenza perché le difficoltà sembrano insormontabili e l’età non permette più di avere pretese.

Invecchiare male significa diventare insensibili all’amicizia, non solo perché non se ne sono mai avute di vere, o perché  molte ci hanno deluso, ma anche per aver visto morire troppi amici che sarebbe stato bello vedersi ancora accanto.

Invecchiare male vuol dire essere insensibili alla gloria altrui perché si è vista appassire la propria , vedere dinanzi a se solo dispiaceri, malattie e declino, e pensare che una uguale sorte possa e debba necessariamente toccare a coloro che ci sono vicini, nonostante siano ancora giovani e mostrino di credere al loro futuro.

Invecchiare male vuol dire finire per essere sempre scontenti, perché ogni giorno si porta via una parte di noi stessi, perché si pensa di non avere abbastanza vita per godere di ciò che si ha e troppo poco tempo per coltivare un’illusione.

Significa non nutrire più indulgenza per gli errori altrui né il necessario distacco per valutare i propri, ai quali ci si tieni aggrappati con sordo egoismo.

Significa non riuscire più a guardare lontano e null’altro al di fuori di se stessi. D’inverno lamentarsi del freddo e rimpiangere il caldo, d’estate augurarsi le piogge, non per superare il caldo ma forse, senza mai confessarlo, per guastare la festa altrui.

Invecchiare male vuol dire non riuscire più a credere alla generosità o per lo meno al disinteresse altrui, vivere con lo stesso sospetto con quale l’avaro custodisce i propri danari.

Vuol dire lasciare morire il proprio giardino e le cose che vivono intorno a noi, e che pure avevamo amato, nella consapevolezza che siamo destinati a perderle perché apparterranno ad altri.

Invecchiare male vuol dire riuscire a tollerare a malapena colui che è più fortunato per potere poi disprezzare gli altri, vuol dire diventare di giorno in giorno un po’ più cattivi, peggiorando i propri vizi e dimenticando le virtù ormai sopite.

Invecchiare male, in fondo, può avere un solo privilegio: insegnare agli altri a non rimpiangerci. Se questo è tutto ciò che vogliamo.

“Anonimo”