Piccoli criminali crescono? No, se gli offri un’altra via

Ogni anno in Italia 20mila minorenni si cacciano nei guai con la legge e fanno la conoscenza dei Servizi sociali. A dispetto di quanto potrebbe forse emergere da un sondaggio sul comune sentire condotto al citofono tre su quattro di loro (il 74 per cento a essere precisi) son italiani. Nove sui dieci sono maschi (qui invece avrebbe indovinato chiunque) e il 40 per cento ha fra i 16 e 17 anni, gli altri sono distribuiti in vario modo nella fascia che in certi contesti scende persino ai 10. Autori di furti  e rapine, per lo più. A volte di reati violenti. Altre volte ancora baby gangster veri e propri. Quasi sempre – questo il dominatore comune – con una storia familiare e sociale diciamo problematica, il che significa non per forza povera di mezzi: ma povera  di modelli , a prescindere dal ceto. E’ per loro che l’impresa sociale Con i Bambini ha messo ora in campo uno stanziamento da 15 milioni di euro sul progetto “Cambio rotta. Percorsi di contrasto alla devianza minorile”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’idea a monte del resto è semplice: intervenire sulle cause prima di dover reprimere a ripetizione le conseguenze. Tra i “fattori di rischio” alla base degli episodi di “devianza  giovanile e comportamenti antisociali commessi da adolescenti”, da soli o in gruppo, la nota stilata da Con i Bambini evidenzia un elenco che mette in fila “l’assenza della famiglia o di adulti di riferimento, l’esposizione continua a modelli violenti o l’essere stato vittima a propria volta di violenza, nonché la necessità di vedere riconosciuta la propria identità all’interno di un gruppo”.

E “il fenomeno – sottolinea il rapporto – è trasversale ai contesti e alle estrazioni sociali: interessa giovani che appartengono ai ceti sociali più bassi o a famiglie disagiate ma anche ragazzi di “buona famiglia” apparentemente meno problematici, che possono diventare antisociali e violenti soprattutto per mancanza di valori positivi e di validi modelli sociali forniti dagli adulti”.

Il bando “Cambio rotta” si propone così di sostenere interventi socioeducativi – da presentare entro l’8 aprile – rivolti a “minori tra i 10 e 17 anni di età segnalati dall’Autorità giudiziaria minorile e già in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni o ai servizi sociali territoriali, in particolare per reati di gruppo, oppure in uscita da procedimenti penali o amministrativi””. La parola d’ordine a cui ispirarsi – non l’unica, ma la principale – sarà “coinvolgimento”. Con la volontà cioè di superare i comportamenti stagni in cui la vita di un adolescente risulta spesso divisa – famiglia, scuola, amici, sport, passatempi – per coinvolgere invece la “comunità educante” nel suo insieme : quel che gli esperti chiamano “relazione come risorsa”, valorizzando non solo il ruolo di chi il compito di “educare” ce lo avrebbe per diritto (e dovere) di anzianità ma anche “le capacità personali e lo scambio di esperienze tra pari”. Tradotto in concreto questo significa, una volta di più, fare “rete”: tra Enti del Terzo Settore, organismi della giustizia minorile, servizi sociali territoriali, famiglie, scuola, enti di formazione, ma anche gruppi di coetanei, con “azioni nei luoghi di ritrovo dei ragazzi nei quartieri considerati a rischio”.

I progetti potranno avere un dimensione regionale o interregionale. In quest’ultimo caso potrà essere localizzato in più di una regione ma all’interno di una sola area geografica (Nord, Centro, Sud e Isole). I progetti, come tutti i più recenti selezionati da Con i Bambini, prevedono l’introduzione della valutazione di impatto, ovvero una analisi complessiva dell’efficacia delle azioni realizzate.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentante da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. L’impresa sociale Con i Bambini, interamente partecipata da Fondazione Con il Sud, è stata creata proprio per attuare i programmi del Fondo. Prima di questo che è il suo sesto bando (i precedenti sono stati “Prima Infanzia 0-6 anni”, “Adolescenza 11-17”, “Nuove Generazioni 5-14 anni”, “Un passo avanti” e “Ricucire i sogni”) ha selezionato complessivamente 355 progetti in tutta Italia, con un contributo di 281 milioni di euro che hanno interessato 480mila tra bambini e ragazzi con le loro famiglie e circa 6.600 organizzazioni tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati.

L’impresa sociale Con i Bambini lancia il bando “Cambio rotta”.

Quindici milioni da investire in progetti educativi per contrastare la realtà di 20mila minori che ogni anno finiscono nei guai con la legge “Coinvolgere l’intera comunità”.

L’impresa sociale Con i Bambini, interamente partecipata da Fondazione Con il Sud, è nata nel 2016.

www.conibambini.org